LE SOLUZIONI PER LE PROTESI MOBILI INSTABILI
Spesso ci imbattiamo in pazienti anziani che negli anni hanno perso completamente e da molto tempo gli elementi dentari. Questo ha comportato un riassorbimento progressivo dell’osso mandibolare e mascellare che pone dei seri problemi per una riabilitazione protesica confortevole e stabile.
Il problema viene amplificato in presenza di vecchie protesi mobili instabili, malfatte e incongrue, che determinano vieppiù per i continui micro-traumi la formazione di ispessimenti gengivali (fibromi) e ulcerazioni ripetute.
In questo articolo ci occupiamo della riabilitazione con protesi mobile totale, dove questo problema si associa sempre ad una instabilità della protesi in quanto confezionata per avere solo un appoggio osseo sul quale la protesi aderisce tramite un meccanismo di suzione tipo “ventosa”.
La riduzione della quantità di osso determina difficoltà masticatorie, ferite da decubito, ristagni di cibo ed instabilità, con seri problemi di
socializzazione. Neanche le più precise tecniche di ribasatura, eseguite aggiungendo un sottile strato di resina alla parte di protesi in contatto con la gengiva, servono a ridare stabilità ed aderenza.
Da molti anni ormai risolvo questo problema inserendo nel mascellare atrofico (poco osso) appena due impianti aventi nella loro parte visibile due attacchi a sfera che si connettono con un sistema corrispondente presente sulla protesi totale (innesto maschio-femmina).
Il paziente con un movimento a pressione, caratterizzato a fine corsa da un click, blocca la protesi ancorandola sugli impianti, ridonandole stabilità e aderenza.
La stessa può facilmente venire rimossa per le normali procedure di igiene da effettuarsi dopo i pasti e di notte quando la
metteremo a bagno in acqua con delle pastiglie effervescenti per igienizzarla.
Nelle foto eseguite su modelli di studio si può osservare la funzionalità e la praticità della metodica.
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