Qui di seguito riporto il caso di una paziente (femmina 33 anni) che ha riportato dei danni notevoli a livello articolare per avere indossato un BITE dentale mal progettato (a causa di una “rampa”).
Si cominciò subito con il somministrare farmaci per il rilassamento muscolare e ansiolitici che riducendomi la tensione degli stessi, il serramento delle mascelle e l’ansia, aiutarono la paziente a gestire meglio il dolore.
Vennero inoltre consigliati impacchi caldo-umidi da applicare periodicamente nella zona delle articolazioni mandibolari, aiutando la decontrazione muscolare.
La paziente venne istruita da me in studio per eseguire particolari esercizi di “stretching” dei muscoli masticatori.
Foto bite mal progettato
Ma il vero successo si ottenne con la progettazione, secondo giusti parametri clinici, di un bite dentale che mi consenti di costruire un apparecchio terapeutico individualizzato.
Il bite non è un banale “paradenti” che può andar bene per tutti, ma ogni persona ha bisogno di un “suo” bite.
Vi illustrerò brevemente la procedura che venne adottata:
- Si presero delle impronte ben definite e nella stessa seduta si registrò la giusta altezza da dare al bite.
Qui bisognava dargli la giusta importanza, perchè se il bite risultava troppo spesso o troppo sottile avrebbe perso tutta la sua funzione terapeutica. - Si inviarono tutte le registrazioni del caso all’odontotecnico, che realizzò un bite che applicato in bocca rimase stabile senza l’ausilio di ganci. Questi ultimi possono risultare di ingombro oltre che cariare i denti.
- Mentre il bite iniziale presentava solo contatti anteriori ed una rampa, all’origine dei disturbi della paziente (vedi foto iniziali), Il bite finale risultava assolutamente liscio, in contatto puntiforme con l’arcata superiore e quindi di totale confort. (vedere foto finali).
Questo tipo di progettazione coincide con il massimo rilassamento muscolare.
Foto bite ben progettato
La paziente migliorò velocemente e progressivamente tale che si potè ridurre gradualmente la terapia farmacologica e fisioterapica.
Attualmente porta il bite tutto il giorno tranne che durante i pasti e l’attività fisica.
Questo dimostra che quando un bite è progettato bene si integra perfettamente nel cavo orale e disturba pochissimo la fonetica.
Buongiorno, ho 23 anni e ho notato che durante lo studio digrigno i denti. La sera ho spesso un indolenzimento delle mandibola e sto notando anche una usura dei canini.
Ritiene che un bite possa risolvere il problema?
Potrebbe andare bene uno di quelli “automodellanti” che si trovano in farmacia?
Buongiorno a lei, sicuramente l’indolenzimento e le usure sono legate al digrignamento dato dalla tensione dei muscoli masticatori che spesso si associa a stress o a sovraccarichi emotivi.
Il bite è la soluzione a questo problema perché evita il contatto dente-dente ed impedisce la loro usura, inoltre, avendo un piano liscio in resina rigida consente alla mandibola di trovare la sua posizione di comfort rilassando i muscoli.
Un bite però, per funzionare correttamente, deve essere progettato in base alla dinamica masticatoria individuale (è realizzato su misura). Per questo motivo i bite in vendita presso le farmacie non solo sono inutili, ma rischiano di essere dannosi.